Camminare per restare. Il primo cammino pensato per nomadi digitali

Camminare per restare. Il primo cammino pensato per nomadi digitali

Trova una nuova work-life balance tra i boschi, i borghi e i muretti a secco dei Monti Trebulani: lavora in remoto, percorri il cammino, crea relazioni profonde con le persone e i territori.

Il territorio: i Monti Trebulani

Alle pendici dei Monti Trebulani, nell’Alto Casertano: una dorsale di paesi, alture, boschi e borghi, ricca di storia e natura. Mulattiere antiche, castelli diroccati, torri e pievi si intrecciano a orti e sentieri panoramici, componendo un mosaico di silenziosa bellezza.

Lontano dal turismo di massa, tra Napoli e Roma, lungo l’antico corridoio naturale che unisce il Tirreno all’entroterra appenninico, questo territorio periferico ma autentico accoglie chi lo attraversa con lentezza, grazie a una rete di comunità pronte a condividere storie, saperi e desideri di futuro.

Il percorso del CND attraversa i territori di Roccaromana, Alvignano, Caiazzo, Ruviano, Pontelatone, Castel di Sasso, Piana di Monte Verna, Liberi, Dragoni (Maiorano di Monte).

Monti trebulani

Più di un cammino, più di un co-living

Il Cammino dei Nomadi Digitali è un CO-LOVING diffuso tra i Monti Trebulani, un percorso lento in cui nomadi digitali e comunità locali camminano, lavorano e abitano. Insieme. Offre spazi smart, esperienze lente, relazioni di valore e spazi di co-creazione.

9 porte su 9 mondi

Ogni tappa è una porta: non un punto di arrivo dove giungi, dormi e riparti in velocità, ma una soglia di accesso a un mondo di esperienze, saperi e incontri da esplorare a un ritmo lento. Dal trekking con gli asini ai workshop di fotografia slow, ogni esperienza racconta il genius loci dei Monti Trebulani.

Lo scambio

Ogni passo è un’occasione per costruire relazioni autentiche con le comunità locali. Qui, camminare significa abitare temporaneamente il territorio: scoprirne l’anima, seminare idee, coltivare competenze, costruire opportunità, contribuire al futuro. Le comunità locali non sono spettatrici, ma co-protagoniste: ti accolgono, condividono storie, ti invitano a collaborare.

 

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